1.0 Avvio del workbench
1.1 Argomenti avanzati per l'avvio
1.2 Visualizzazione nella barra dei titoli dell'ubicazione dello spazio di lavoro del workbench
1.3 Utilizzo di WebSphere Studio
Versione 5.1 con lo spazio di lavoro della Versione 5.0
2.0 Problemi noti con il workbench
2.1 Aggiornamento manuale necessario in caso di modifica dei file all'esterno del workbench
2.2 Problemi su Windows: utilizzo di documenti OLE
2.2.1 Stato non finale non rilevato correttamente per i documenti OLE
2.2.2 La chiusura imprevista di
documenti OLE può determinare la chiusura immediata di WebSphereR Studio
2.3 Mancata risposta dell'interfaccia utente
2.4 Copia di voci dall'elenco Attività
2.5 Problemi con i caratteri DBCS
2.6 Possibili errori durante il ripristino di una prospettiva di uno spazio di lavoro migrato
2.7 Risoluzione minima
2.8 Variabili di percorso contenenti spazi tra virgolette inserite automaticamente da strumenti esterni
2.9
Rilevazione errata della codifica dei file di testo predefinita (solo Windows XP/2000).
2.10 Aggiornamento della barra degli strumenti negli editor di più pagine
2.11
Collegamenti non funzionanti con un layout di una tastiera araba
2.12 E' necessario reimpostare le variabili del percorso classi se si esegue l'importazione dell'impostazione
delle preferenze da un'altra installazione di WebSphere Studio
2.13 La creazione di un progetto
semplice dovrebbe aprire la prospettiva Risorse
2.14 Risorse collegate e cartelle di output multiple
2.15 Impossibile disabilitare la modalità di sovrascrittura
per AbstractTextEditor e le sottoclassi
3.0 Problemi noti con gli editor
3.1 Stato dirty non aggiornato da Annulla
3.2 Finestra a comparsa dell'assistente ai contenuti non completamente visibile
3.3 Indicatori non rimossi correttamente
3.4 Utilizzo di progetti e file di grandi dimensioni
3.5 Editor HTML e JSP predefiniti che non supportano linguaggi bidirezionali
4.0 Esecuzione su VM diverse
4.1 Esecuzione su J9
5.0
Errori di programma causati da utc.dll
6.0 Ant
6.1
Livello di output preferito sulla pagina delle preferenze degli Strumenti esterni non ha alcun effetto su Ant
6.2 L'UI di Ant negli Strumenti esterni non gestisce le voci ENTITY in tutti i casi
6.3
JAR Xerces non più necessari al runtime del percorso classi Ant
6.4 Separazione tra le attività personalizzate Ant e tipi Ant
dai JAR della libreria di plug-in
6.5 Generazioni Ant contemporanee non supportate
6.6 L'esecuzione di alcune attività
Ant può causare un utilizzo improprio della memoria
6.7 Attività che richiedono
spazio di lavoro di input bloccato
6.8 Completamento di codice con l'editor Ant
basato su Ant 1.5
Dopo l'installazione, il workbench viene avviato con l'esecuzione di un file eseguibile presente nella directory di installazione di livello superiore.
Per impostazione predefinita, il workbench crea una directory denominata workspace. Tale directory viene utilizzata sia come area di contenuto predefinita per i progetti creati dall'utente sia per ospitare eventuali metadati richiesti. Per installazioni condivise o con più spazi di lavoro è necessario indicare esplicitamente la posizione dello spazio di lavoro anziché utilizzare quello predefinito. Esistono due modi per controllare la posizione dello spazio di lavoro: utilizzare la directory di lavoro corrente oppure l'argomento della riga comandi -data.
Il modo più facile per utilizzare la directory di lavoro corrente consiste nel creare un collegamento attraverso i seguenti passaggi:
Le altre opzioni consistono nell'aggiungere l'argomento -data (ad esempio, -data c:\myworkspace) alla riga Destinazione nel collegamento o nell'avviare il programma da un prompt dei comandi e includere l'argomento -data.
WebSphere Studio non verrà avviato se è stato installato in una directory il cui percorso contiene caratteri non validi, ad esempio:%#<>"!.
Eclipse (la piattaforma su cui è progettato WebSphere Studio) offre numerose opzioni di esecuzione utili a chi si occupa dello sviluppo o del debug di plug-in. Il formato generalmente utilizzato per l'avvio dell'eseguibile:
piattaforma [opzioni di piattaforma] [-vmargs [argomenti Java VM]]
dove piattaforma indica il nome dell'eseguibile presente nella directory di installazione di livello superiore; le opzioni di piattaforma valide sono:
-application <id app> | Identifica l'applicazione da eseguire. Se non viene specificata, verrà avviato il workbench. Le applicazioni vengono dichiarate dai plug-in che forniscono le estensioni al punto di estensione org.eclipse.core.runtime.applications. |
-boot <percorso codice di avvio> | Definisce il percorso del codice di plug-in di avvio (ovvero, boot.jar). Questa opzione risulta necessaria solo se viene modificata la posizione relativa di startup.jar e boot.jar. |
-consolelog | Riproduce il log degli errori della piattaforma sulla console utilizzata per eseguire la piattaforma. |
-data <percorso spazio di lavoro> | Definisce il percorso dello spazio di lavoro nella quale eseguire la piattaforma. |
-debug [percorso file di opzioni] | Attiva la modalità di debug per la piattaforma e carica le opzioni di debug nel file specificato. Se non viene indicato un percorso di file, la piattaforma cerca un file denominato .options nella directory di installazione della piattaforma stessa e nella directory dei metadati dello spazio di lavoro. |
-dev [voci percorso classi] | Attiva la modalità di sviluppo per la piattaforma. Le voci percorso classi facoltative (un elenco di voci separate da virgole) vengono aggiunte al percorso classi di ogni plug-in. Ad esempio, durante lo sviluppo di plug-in, utilizzare -dev bin per aggiungere la directory bin degli strumenti JavaTM a ciascun plug-in. Le voci ripetute o inesistenti verranno eliminate. |
-nosplash | Avvia la piattaforma senza visualizzare la schermata iniziale. |
-os <id so> | Definisce il sistema operativo nel quale viene eseguita la piattaforma. Di solito, la piattaforma è in grado di rilevare il suddetto sistema, ma alcune situazioni possono richiedere specifiche esplicite. Il valore qui specificato è correlato a Platform.getOS(). |
-vm <percorso vm> | Specifica la VM Java da utilizzare per eseguire la piattaforma. Se non viene specificata, verrà individuata una VM Java relativa al file eseguibile. |
-ws <id ws> | Definisce il sistema Windows nel quale viene eseguita la piattaforma. Di solito, la piattaforma è in grado di rilevare il suddetto sistema, ma alcune situazioni possono richiedere specifiche esplicite. Il valore qui specificato è correlato a Platform.getWS(). |
Tutti gli argomenti che seguono (senza tuttavia includere) la voce -vmargs vengono passati direttamente attraverso la VM Java indicata come argomenti della virtual machine (vale a dire, prima dell'esecuzione della classe). Tutti gli argomenti che precedono la voce -vmargs, ad eccezione di -vm e -nosplash, vengono inoltrati direttamente attraverso la piattaforma per l'interpretazione.
Se si desidera che l'ubicazione dello spazio di lavoro venga visualizzata nella barra dei titoli del workbench, è necessario avviare WebSphere Studio utilizzando il seguente comando:
WS_installdir\wasexpress.exe -showlocation -data c:\workspacedove WS_installdir è il percorso in cui è stato installato WebSphere Studio e c:\workspace è il percorso dello spazio di lavoro.
È inoltre possibile avviare WebSphere Studio da un prompt dei comandi utilizzando questo comando oppure modificando il collegamento sul desktop.
Quando WebSphere Studio Versione 5.1 viene avviato per la prima volta utilizzando uno spazio di lavoro WebSphere Studio Versione 5.0, viene visualizzata una finestra che indica come migrare dalla versione versione 5.0 alla versione 5.1. Scegliere OK per migrare lo spazio di lavoro versione 5.0 alla versione 5.1 o Annulla per interrompere l'avvio di WebSphere Studio.
Dopo aver migrato lo spazio di lavoro alla versione 5.1, è ancora possibile utilizzare lo spazio di lavoro con la versione 5.0, in quanto i metadati delle funzioni del nuovo progetto verranno ignorati e possono essere letti dalla versione 5.0. Non è possibile apportare modifiche nella versione 5.0 ai progetti nello spazio di lavoro che potrebbero avere effetti o sovrascrivere i metadati delle nuove funzioni dei progetti della versione 5.1.
Per ulteriori informazioni sulle nuove funzioni dei progetti, fare riferimento alla Guida alla migrazione di WebSphere Studio.
Di seguito sono elencati i problemi noti con la UI del workbench in questa versione.
Quando i file di un progetto vengono aggiunti o rimossi all'esterno di WebSphere Studio oppure quando viene utilizzato un editor esterno per modificare un file di un progetto, è necessario eseguire un aggiornamento manuale per riflettere le modifiche nel workbench. L'aggiornamento è necessario anche per segnalare che le modifiche sono in corso durante la sincronizzazione con il flusso di team. Per effettuare questa operazione, selezionare il progetto nella vista Selezione e scegliere Aggiorna nel relativo menu a comparsa. In tal modo si aggiorna solo il progetto selezionato. Fare clic su F5 per aggiornare tutti i progetti.
I problemi descritti di seguito si verificano durante l'utilizzo di documenti OLE nel workbench (ad esempio, modificando un file .doc in Word o in WordPad).
Lo stato non finale di un documento OLE non viene aggiornato correttamente. Verrà quindi richiesto di salvare il contenuto al momento di chiudere il documento, anche se è già stato salvato.
In caso di conflitto di un documento OLE, è possibile che il menu del workbench diventi incongruente oppure che WebSphere Studio si chiuda improvvisamente.
L'interfaccia utente del workbench è composta di viste ed editor. La scheda della vista o dell'editor con lo stato attivo è evidenziata in blu. Il componente dell'interfaccia utente evidenziato detiene il controllo e, nel caso degli editor, determina il gruppo di voci di menu e di icone delle azioni da visualizzare nella struttura di menu comuni del workbench. Vale a dire che quando un editor è attivato, nell'interfaccia utente del workbench possono essere visualizzate ulteriori scelte di menu e icone di azioni. Quando si utilizza una risorsa in un editor, è anche possibile interagire con una vista che supporta l'editor (come ad esempio la vista Struttura che supporta l'editor di origine Java). Quando viene attivata la vista, è possibile che le scelte di menu e le icone delle azioni associate all'editor non vengano più visualizzate. Per visualizzarle nuovamente, attivare l'editor.
Sono disponibili numerose tecniche per attivare l'editor. La tecnica richiesta può dipendere dal tipo di editor in uso.
Per attivare l'editor, fare clic sulla barra del titolo o su un'area di modifica dell'editor stesso.
Vi sono delle occasioni, quando viene eseguita una specifica sequenza di clic, in cui l'editor conserva lo stato attivo (la barra del titolo è di colore blu) anche quando si fa clic in un punto qualsiasi, ad esempio una voce in un'altra vista. Ad esempio, quando l'Editor DTD è aperto e la vista Struttura è visibile, procedere come segue:
Questa funzionalità consente di poter disporre dei menu e delle icone di azioni dell'editor anche mentre si interagisce con un'altra vista. È ancora possibile attivare il menu di scelta rapida della voce selezionata nella vista. L'unico problema è che questa situazione sembra ovvia perché è il titolo di colore blu a ricordare che l'editor conserva ancora lo stato attivo.
Per alcuni editor il problema è diverso e riguarda la variazione dello stato attivo. Le voci immesse in un campo di testo vengono registrate come modifiche al campo soltanto quando quest'ultimo perde lo stato attivo. Se si immettono dati in un campo, ad esempio nel campo di associazione URI dell'editor web.xml e si fa clic sull'area di colore grigio della pagina dell'editor, i dati immessi non vengono rilevati come modifica al campo. I dati immessi vengono registrati come modifica quando:
L'editor fa rilevare che è stata registrata una modifica anteponendo un asterisco (*) al nome del file visualizzato sulla barra dei titolo dell'editor.
Le avvertenze e gli errori di convalida, gli errori del compilatore e messaggi vengono visualizzati all'interno della vista Attività. Per incollare il testo in un file, selezionare le righe delle attività rilevanti e trascinarle in un editor appropriato (ad esempio in Wordpad). Le attività verranno visualizzate in prospetti dal formato distinto.
Se si modificano i caratteri del workbench nella finestra di dialogo preferenze in un carattere non DBCS (ad esempio, Arial) su un macchina che esegue una lingua DBCS, i caratteri DBCS verranno visualizzati come punti interrogativi. Tuttavia, quando si ripristina il carattere DBCS supportato, accertarsi di aver impostato l'impostazione script nella finestra dei caratteri in corrispondenza all'impostazione del carattere. Se queste impostazioni non vengono effettuate contemporaneamente, i caratteri DBCS verranno visualizzati come punti interrogativi. Un'altra soluzione del problema è la selezione del pulsante Utilizza caratteri di sistema nella pagina delle preferenze Caratteri del workbench.
Per gli utenti DBCS, è consigliabile modificare i tipi di carattere utilizzati per la visualizzazione di testo in WebSphere Studio. È possibile eseguire tale operazione nella pagina Tipi di carattere (Finestra > Preferenze > Workbench > Tipi di carattere) all'interno della finestra Preferenze.
Si consiglia di utilizzare i seguenti caratteri:
Quando uno spazio di lavoro creato con una versione precedente di WebSphere Studio viene aperto per la prima volta nella versione corrente di WebSphere Studio, potrebbero verificarsi degli errori al riavvio di una prospettiva. In questo caso, selezionare Finestra >Reimposta prospettiva dalla barra del menu per ripristinare la prospettiva. Per evitare questo tipo di errori, chiudere tutte le prospettive nello spazio di lavoro della versione precedente di WebSphere Studio prima di migrare alla versione corrente.
Alcune finestre di dialogo in WebSphere Studio, ad esempio la finestra di dialogo Preferenze, richiedono una risoluzione minima di 800 x 600.
Quando si avvia uno strumento esterno, le variabili di percorso estese che contengono spazi vengono automaticamente racchiuse tra doppi apici (" " ). Sebbene i programmi Windows gestiscono regolarmente i percorsi contenenti spazi tra virgolette, è noto che tali parametri rappresentano un problema su altre piattaforme. Una possibile soluzione consiste nel creare uno script per lo strumento esterno che elimina le virgolette prima di avviare il programma con questi parametri.
Il valore Codifica file di testo visualizzato nella finestra di dialogo Preferenze in Workbench > Editor potrebbe essere non corretto sulle piattaforme in cui è in esecuzione Windows XP (o 2000) quando le impostazioni internazionali dell'utente e quelle del sistema differiscono.
Ad esempio, si supponga che un utente utilizzi Windows 2000 in giapponese e stia lavorando negli Stati Uniti. L'utente ha selezionato Inglese (Stati Uniti) come locale. Il valore di Codifica file di testo visualizzato da WebSphere Studio non è valido: Cp1252 (English). La locale di sistema che dovrebbe essere visualizzata è: MS932 (Japanese).
Per risolvere questo problema, è possibile modificare le impostazioni internazionali dell'utente in modo che corrispondano a quelle del sistema. Nell'esempio riportato, impostare Giapponese come lingua locale dell'utente, quindi riavviare WebSphere Studio. Il valore di Codifica file di testo sarà quindi quello corretto: MS932 (Giapponese).
Per Windows XP:
Per Windows 2000:
I client delle barre di azione possono creare un numero di SubToolBarManagers
sui propri IToolBarManager
(ad esempio, un editor multi-pagine. Il client generalmente rende un SubToolBarManager
visibile e gli altri invisibili e richiamerà updateActionBars
. È possibile che la visibilità di tali elementi non venga aggiornata correttamente.
Una soluzione del problema è l'aggiornamento esplicito della barra delle applicazioni:
actionBars.updateActionBars();
actionBars.getToolBarManager().update(false);
Determinati collegamento non funzionando con una tastiera araba. È possibile risolvere temporaneamente questo problema utilizzando una tastiera inglese.
Se si esegue l'importazione delle impostazioni delle preferenze in WebSphere Studio derivanti da un'altra installazione di WebSphere Studio, è possibile ricevere errori di compilazione che si riferiscono a librerie mancanti. Per reimpostare in modo corretto le variabili di percorso classi, chiudere eventuali prospettive XML aperte. Quindi chiudere il workbench, riavviarlo e aprire la prospettiva XML.
Quando viene creato un progetto semplice in WebSphere Studio (File > Nuovo > Altro > Progetto semplice) non viene visualizzata una finestra che richiede di passare alla prospettiva Risorse. Per risolvere questo problema, passare manualmente alla prospettiva Risorse (Finestra > Apri prospettiva > Altro > Risorsa) dopo aver creato il progetto.
In questa versione di WebSphere Studio le risorse collegate e le cartelle multiple non sono supportate.
Dopo aver rimosso l'associazione ai tasti per il comando "Alterna sovrascrittura" nella pagina delle preferenze Workbench > Tasti, la modalità viene ancora alternata premendo il tasto Insert. L'indicazione della modalità nella riga di stato dell'editor non sarà più sincronizzata con la modalità reale.
Di seguito sono descritti i problemi noti con gli editor.
L'annullamento di un'operazione di modifica, che conferisce a un editor lo stato dirty, non consente di ritornare allo stato precedente dell'editor. Dopo l'annullamento, l'editor continua ad avere uno stato dirty.
Quando si chiude l'assistente ai contenuti nella parte inferiore dello schermo, la finestra a comparsa viene posizionata in modo errato in modo da essere solo parzialmente visibile su schermo.
Quando si aggiungono degli indicatori in un testo non salvato, questi non vengono aggiornati o rimossi correttamente quando l'editor viene chiuso senza salvare le modifiche al testo. Una volta chiuso l'editor, è possibile che gli indicatori puntino ad aree di testo inesistenti o non correlate.
Se si rilevano problemi di tipo OutOfMemoryError quando si utilizzano progetti e file di grandi dimensioni, è possibile incrementare la dimensione massima di heap utilizzando le opzioni della riga di comando -vmargs -Xmx500M all'avvio del file wsappdev.exe. Regolare il valore 500M (500 MB) su un valore appropriato per la situazione in atto.
L'editor predefinito HTML e JSP non supporta linguaggi bidirezionali. Se si utilizza un linguaggio bidirezionale, impostare Page Designer "Classic" come editor predefinito per i file HTML o JSP. Per effettuare questa operazione, selezionare Finestra > Preferenze > Workbench > Associazioni file e modificare le associazioni. Per ulteriori informazioni relative all'abilitazione di Page Designer Classic e alla modifica delle associazioni, consultare il readme degli strumenti Web.
Quando si esegue la VM J9, si consiglia di utilizzare le opzioni VM riportate di seguito. Per ulteriori informazioni, consultare la documentazione VM J9 e la Guida in linea:
piattaforma [argomenti] -vm <percorso di j9w.exe> -vmargs -ms:20 -jit -mo:32000 -mx:200000
dove piattaforma indica il nome dell'eseguibile presente nella directory di installazione di livello superiore e argomenti indica gli argomenti da passare alla piattaforma.
NOTA: il flag -vmargs e gli argomenti VM effettivi devono essere inseriti a fine riga.
Se si riceve un errore di programma in utc.dll è necessario avviare WebSphere Studio dal relativo file .exe. Il file delle impostazioni di configurazione (nella stessa directory del file .exe - con estensione .ini) nella sezione [Environment Variables] deve contenere anche la seguente voce:
JITC_COMPILEOPT=SKIP{org/eclipse/ui/views/tasklist/TaskListContentProvider}{resourceChanged}
Se si avvia WebSphere Studio dal collegamento creato nel menu Avvio, la relativa voce è stata già aggiunta.
Se si esegue uno script Ant come strumento esterno o si utilizza il menu a comparsa Esegui Ant, viene eseguito sullo stesso VM Java di WebSphere Studio. Se lo script in esecuzione comporta anche l'esecuzione di un'attività Ant che richiama System.exit(int)
, WebSphere Studio viene chiuso e si perderanno i lavori non salvati. Una soluzione per questa attività Ant è quella di configurare Ant come strumento esterno. In tal caso procedere come segue:
- Scaricare e installare la versione binaria di Ant da http://jakarta.apache.org/ant
- Fare clic su Esegui > Strumenti esterni > Configura.
- Fare clic su Nuovo.
- Immettere un nome per lo strumento esterno (ad esempio, Ant esterno).
- Selezionare Sfoglia file system.
- Trovare e selezionare un file denominato
ant.bat
(ubicato generalmente nel bin o cartella di installazione di Ant).- Nel campo Argomenti dello strumento immettere gli argomenti relativi allo script generalmente utilizzato per l'esecuzione dello script all'esterno del workbench.
- Nel campo Directory di lavoro immettere la directory dello script.
- Fare clic su OK per chiudere la procedura guidata.
- Per eseguire lo script, fare clic su Esegui > Strumenti esterni > Ant esterno.
In Finestra > Preferenze > Strumenti esterni, è presente un gruppo di pulsanti di scelta al di sotto dell'intestazione Livello di output preferito - Informazioni, Verbose e Debug. WebSphere Studio non risente in alcun modo della modifica di tali valori.
Quando si esegue uno script Ant, utilizzare gli argomenti della riga di comando Ant -verbose
o -debug
per richiamare un livello di output diverso da quello predefinito (Informazioni).
La UI Ant di WebSphere Studio risolve correttamente le entità con i valori di sistema URI che specificano il protocollo "file:"
. Altri formati e protocolli, ad esempio i percorsi abbreviati, "http:"
URI e così via, vengono risolti dal programma di analisi XML predefinito dell'utente, che può variare in base al JRE, alle impostazioni dell'utente e così via. Ad esempio, il parser org.apache.crimson.parser
prevede solo URI e non prevede un riferimento di entità come il seguente:
<!ENTITY custom SYSTEM "../../custom.xml">
La soluzione di questo problema è quella di aggiungere la specifica di protocollo "file:"
ai percorsi abbreviati come segue:
<!ENTITY custom SYSTEM "file:../../custom.xml">
Questo problema di verifica solo nella UI, quando il motore di esecuzione Ant di WebSphere Studio utilizza SAXParser
, che risolve correttamente formati come percorsi relativi.
Non è più necessario aggiungere i JAR Xerces esplicitamente al percorso Ant di runtime e questa
impostazione potrebbe adesso causare errori. Le classi Xerces vengono caricate dal plug-in
org.apache.xerces
fornito con Eclipse. Per la maggior parte di distribuzioni Ant,
i JAR Xerces non possono trovarsi nello stesso percorso fisico di ant.jar
e
optional.jar
. Adesso, infatti, i JAR Ant contengono file manifest
che a loro volta contengono voci di percorso classi che indirizzano ai JAR
Xerces.
L'inserimento dei file di classe relativi alle attività Ant personalizzate o ai tipi Ant nel codice
JAR regolare dei plug-in comporta dei problemi. Tali file di classe devono essere forniti in un JAR separato
che contribuisce al punto di estensione org.eclipse.ant.core.antTasks
o antTypes
(e non è dichiarato come libreria nel manifest del plug-in). In tal modo le attività e i tipi Ant sono caricati dal caricatore classi speciale Ant e non da
un caricatore classi di plug-in.
Eclipse esegue Ant nella stessa JVM di WebSphere Studio. Alcuni aspetti di Ant e del modo in cui utilizza le risorse globali Java (ad esempio System.out e System.err), rendono poco sicuro eseguire più generazioni Ant contemporaneamente.
È risaputo che alcune attività Ant possono causare un utilizzo improprio della memoria.
Utilizzando Ant dalla riga comandi, le richieste di input dalla console non vengono gestite. L'attività di <input> invece, diversa dall'operazione precedente, funziona correttamente in WebSphere Studio.
Il completamento del codice fornito dall'editor Ant non rispetta la versione specificata dall'utente
del plug-in org.eclipse.ant.core
o ANT_HOME.
Le proposte di completamento si basano sempre su Ant 1.5.
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