È possibile utilizzare un qualsiasi schema hash che associ le chiavi a una serie fissa di partizioni. Ad esempio, è possibile utilizzare un normale algoritmo hashing che converte la chiave in un numero intero. Questo tipo di funzione hash di solito restituisce un intero a 32 bit o a 64 bit, che in genere produce un numero di partizioni troppo elevato. È invece possibile applicare un modulo all'hash generato in modo da limitare il numero totale di partizioni. Ad esempio, è possibile convertire la chiave e utilizzare quindi il valore 128 come modulo (numero di partizioni). L'applicazione deve creare 128 partizioni, la prima denominata 0 e l'ultima denominata 127 (128 in totale). Questo è un buon compromesso in quanto questo modello può scalare potenzialmente fino a 128 membri del cluster prima di avere più server che partizioni.
Un altro approccio consiste nell'utilizzare gli intervalli. Anche questo è una forma di hashing. Le partizioni possono essere denominate negli intervalli A-F, G-N, O-R, S-Z. Il POJO di indirizzamento deve quindi esaminare la chiave dalla richiesta e restituire una stringa da uno di questi intervalli.
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Modelli di partizionamento dati