Il progettista ha prodotto il segnalibro iniziale dello studio di operazione di sistema durante l'attività di analisi
di operazione. La tabella dello studio mostra anche (con uno sfondo grigio) la tracciabilità delle fasi black box del
caso d'uso di sistema, indicando (nella tabella) che le fasi black box del caso d'uso di sistema <id 1> e <id
2> vengono entrambe eseguite tramite chiamata del <nome di operazione di sistema 1>.
<Nome> del sottosistema
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Operazione di sistema
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Identificatore di fase black box di caso d'uso di sistema
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Località
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Processo
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Risorsa lavorativa
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Descrizione di fase white-box di sottosistema
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Operazione di sottosistema
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<operazione di sistema nome1>
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<id 1>
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Identificatore di località
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Identificatore di processo
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Identificatore di organizzazione o di risorsa lavorativa di
sistema
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(identificatore di fase white-box): descrizione di un'azione eseguita
da un sottosistema (che esegue parte della fase black-box) nella forma di input,
elaborazione, output
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(identificatore
di operazione di sistema): nome dell'operazione del sottosistema che viene richiamata per questa
fase, ad esempio "«operazione di sottosistema» Avviare un elenco di vendite" (per sottosistema
elaborazione ordine)
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(identificatore di fase white-box):...
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<id 2>
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<nome2 di operazione di sistema>
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<id 3>
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<id 4>
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Esempio di studio di operazione di sottosistema.
Lavorando dalle fasi white-box e dalle realizzazioni di operazione, vengono identificate le operazioni di sottosistema
e specificato il loro comportamento. Con l'identificazione delle operazioni di sistema, potrebbe non esserci
un'operazione univoca per ogni fase white-box; cioè, quando si esamina l'insieme di fasi white-box e i relativi
messaggi di scambio associati, le entità di input-output e così via, ci si potrebbe trovare nella condizione che è
possibile definire un insieme più piccolo delle operazioni di sottosistema che soddisfa le esigenze.
Si noti che la tabella di studio può anche essere ordinata per località o per processo, mostrando in tal modo
l'associazione di un insieme di operazioni di sottosistema con ogni località o con ogni processo . L'ordinamento per
località offre un'indicazione sul carico di elaborazione in una località (utile per ragionare sulla capacità dei
componenti visivi che supportano la località. In questa forma, lo studio ordinato per località diventa una proprietà
del modello di distribuzione.
Quando un'operazione di sottosistema viene ospitata in più località, allora almeno una parte del sottosistema è
replicata. Non c'è alcuna implicazione che tali parti replicate condividano necessariamente dati o che siano in
sincronizzazione. Queste sono scelte di progettazione che dipendono dall'applicazione e dal motivo della replica; ad
esempio, l'elaborazione richiesta potrebbe essere identica, ma verificarsi per un differente segmento di business. In
modo estremo, tutte le operazioni di sottosistema possono essere ospitata in più località, la cui cosa significa che il
sottosistema stesso è replicato. La necessità di identificare le istanze replicate in modo univoco dipende dai motivi
della replica.
L'ordinamento del processo consente al progettista di ragionare sui problemi di concorrenza: se si considera un
operazione di sottosistema come una parte discreta di funzionalità disponibile per gli attori, allora come prima
approssimazione le operazioni associate allo stesso processo non possono esse eseguite in parallelo. Ciò potrebbe
portare il progettista a riconsiderare la collocazione del processo o a considerare la replica del processo oppure a
esaminare il problema della latenza percepita a un livello inferiore di dettagli, ad esempio, attraverso l'esame delle
opzioni suddivise per tempo e la condivisione del processo quando un'operazione si blocca (per produrre input-output,
ad esempio). Tali tecniche offrono una reattività accettabile, mentre un ritardo nell'avvio di un'operazione
(operazioni di serializzazione rigorosa) potrebbe essere intollerabile. In questa forma, lo studio ordinato per
processo diventa una proprietà del modello di distribuzione.
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