Guida di riferimento per l'utente

Dati che rappresentano funzioni geografiche

Questa sezione fornisce una panoramica dei dati generati, memorizzati e gestiti per richiamare informazioni spaziali. Argomenti trattati:

Modalità di rappresentazione delle funzioni geografiche nei dati

In DB2 Spatial Extender, una funzione geografica può essere rappresentata da una riga di una tabella o di una vista o da una parte di questa riga. Si considerino ad esempio due delle funzioni geografiche riportate nel capitolo Utilizzo di DB2 Spatial Extender, edifici adibiti a uffici e abitazioni. Nella Figura 1, ciascuna riga della tabella BRANCHES rappresenta una filiale della banca. Come variante, ciascuna riga della tabella CUSTOMERS nella Figura 1 rappresenta globalmente un cliente della banca. Tuttavia parte di ciascuna riga, in particolare le celle contenenti l'indirizzo del cliente, può essere considerata come rappresentativa dell'abitazione del cliente.

Figura 1. Riga di tabella che rappresenta una funzione geografica; riga di tabella i cui dati di indirizzo rappresentano una funzione geografica. La riga di dati contenuta nella tabella BRANCHES rappresenta una filiale della banca. Le celle per i dati di indirizzo nella tabella CUSTOMERS rappresenta l'abitazione di un cliente. I nomi e gli indirizzi riportati nelle tabelle sono fittizi.


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Le tabelle della Figura 1 contengono dati che identificano e descrivono le filiali della banca e i clienti. Questi dati sono denominati dati di attributi

Una serie secondaria di dati di attributo--i valori che indicano gli indirizzi delle filiali e dei clienti--possono essere ritradotti in valori che forniscono informazioni spaziali. Ad esempio nella Figura 1, l'indirizzo di una filiale è 92467 Airzone Blvd., San Jose CA 95141. L'indirizzo di un cliente è 9 Concourt Circle, San Jose CA 95141. DB2 Spatial Extender può tradurre questi indirizzi in valori che indicano l'ubicazione della filiale e dell'abitazione del cliente rispetto alle aree circostanti. La Figura 2 mostra le tabelle BRANCHES e CUSTOMERS con le nuove colonne che conterranno tali valori.

Figura 2. Tabelle con colonne spaziali aggiunte. In ciascuna tabella, la colonna LOCATION conterrà le coordinate corrispondenti agli indirizzi.


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Gli indirizzi e altri identificativi dello stesso tipo che si utilizzano come punto di partenza per le informazioni spaziali vengono denominati dati di origine. Poiché i valori derivati da tali dati forniscano informazioni spaziali, questi valori vengono denominati dati spaziali. Nella seguente sezione si riporta una descrizione dei dati spaziali e un'introduzione ai tipi di dati ad essa associati.

Struttura dei dati spaziali

La maggior parte dei dati spaziali è composta da coordinate. Una coordinata corrisponde a un numero che denota una posizione relativa a un punto di riferimento. Ad esempio le latitudini rappresentano coordinate che denotano posizioni relative all'equatore. Le longitudini rappresentano coordinate che denotano posizioni relative al meridiano di Greenwich. Pertanto la posizione dello Yellowstone National Park è definita dalla relativa latitudine (44.45 gradi a nord dell'equatore) e la longitudine (110.40 gradi ad ovest del meridiano di Greenwich).

Latitudine, longitudine, i relativi punti di riferimento e altri parametri associati, vengono denominati complessivamente sistema di coordinate Esistono anche sistemi di coordinate basati su valori diversi dalla latitudine e la longitudine. Questi sistemi di coordinate dispongono di proprie misure per le posizioni, i punti di riferimento e ulteriori parametri distintivi.

La voce di dati spaziali più semplice comprende due coordinate che definiscono la posizione di una singola funzione geografica. Una voce di dati corrisponde al valore o ai valori che occupano la cella di una tabella relazionale. Una voce di dati spaziali più estesa comprende numerose coordinate che definiscono un percorso lineare formato, ad esempio, da un fiume o una strada. Un terzo tipo comprende coordinate che definiscono il perimetro di un'area; ad esempio, l'estremità di una terra o di un flusso. Questi e altri tipi di dati spaziali supportati da DB2 Spatial Extender vengono descritti in modo più dettagliato in Geometrie e funzioni spaziali associate.

Ciascuna voce di dati spaziali corrisponde a un'istanza del tipo di dati spaziali. Il tipo di dati per due coordinate che contrassegnano un'ubicazione è ST_Point; il tipo di dati per coordinate che definiscono percorsi lineari è ST_LineString; il tipo di dati per coordinate che definiscono i perimetri è ST_Polygon. Questi insieme ad altri tipi di dati per i dati spaziali sono tipi strutturati appartenenti a una singola gerarchia. Per una panoramica della gerarchia vedere il Informazioni relative ai tipi di dati spaziali.

Provenienza dei dati spaziali

Come è possibile richiamare dati spaziali:

Utilizzo di dati di attributo come origini dati

DB2 Spatial Extender può derivare dati spaziali dai dati di attributo, come indirizzi (come descritto nel Modalità di rappresentazione delle funzioni geografiche nei dati). Questo processo è denominato geocoding. Per visualizzare la sequenza, vedere la Figura 2 come immagine "precedente" e la Figura 3 come immagine "successiva". La Figura 2 mostra la tabella BRANCHES e la tabella CUSTOMERS contenenti una colonna vuota per i dati spaziali. DB2 Spatial Extender può utilizzare queste tabelle per eseguire un geocode degli indirizzi per richiamare le coordinate corrispondenti agli indirizzi, quindi inserirle nelle colonne. La Figura 3 illustra questo risultato.

Figura 3. Tabelle che includono dati spaziali derivati da origini dati. La colonna LOCATION della tabella CUSTOMERS contiene coordinate che il geocoder ha derivato dall'indirizzo delle colonne ADDRESS, CITY, STATE e ZIP. Allo stesso modo, La colonna LOCATION della tabella BRANCHES contiene coordinate che il geocoder ha derivato dall'indirizzo delle colonne ADDRESS, CITY, STATE e ZIP di questa tabella. L'esempio illustrato è fittizio; le coordinate raffigurate non sono reali.


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DB2 Spatial Extender utilizza una funzione denominata geocoder, per convertire i dati di attributo in dati spaziali e per inserirli nelle colonne di tabella. Per ulteriori informazioni relative ai geocoder, vedere la sezione Informazioni sul processo di geocoding.

Utilizzo di altri dati spaziali come origini dati

I dati spaziali possono essere generati non solo da dati di attributi, ma anche da altri dati spaziali. Si supponga ad esempio che nella tabella BRANCHES sono definite tutte le filiali di una banca e che la banca richieda il numero di clienti ubicati nel raggio di cinque miglia da ciascuna filiale. Prima che questa informazione venga richiamata dal database, la banca dovrà fornire il database con la definizione della zona che si sviluppa nel raggio di cinque miglia dalla filiale. E' possibile creare tale definizione utilizzando la funzione ST_Buffer di DB2 Spatial Extender. ST_Buffer, utilizzando le coordinate di ciascuna filiale come input, può generare le coordinate che delineano i perimetri della zona prescelta. La Figura 4 mostra la tabella BRANCHES con le informazioni fornite da ST_Buffer.

Figura 4. Tabella che include nuovi dati spaziali derivati da dati spaziali esistenti. Le coordinate della colonna SALES_AREA vengono derivate dalla funzione ST_Buffer dalle coordinate della colonna LOCATION. Come per la colonna LOCATION, le colonne presenti in SALES_AREA non sono reali, ma simulate.


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Oltre a ST_Buffer, DB2 Spatial Extender fornisce numerose altre funzioni che derivano nuovi dati spaziali da dati spaziali esistenti. Per ulteriori informazioni su ST_Buffer e queste altre funzioni, vedere la sezione Le funzioni che generano nuove geometrie da quelle esistenti.

Importazione di dati spaziali

Per richiamare dati spaziali è possibile utilizzare un terzo metodo: importarli dai file che presentano uno dei formati supportati da DB2 Spatial Extender. Per una descrizione di questi formati, vedere la sezione Formati file dei dati spaziali. Questi file contengono dati che di solito vengono applicati alle cartine: dati di censimento, segnalazione di zone soggette a inondazioni, di zone sismiche, e così via. Utilizzando tali dati in combinazione con i dati spaziali prodotti dall'utente, sarà possibile aumentare le informazioni geografiche disponibili. Ad esempio per determinare i rischi che potrebbero verificarsi per una comunità di abitanti, un ente per i lavori pubblici potrà utilizzare ST_Buffer per definire la zona circostante la comunità. L'ente di lavori pubblici potrà quindi importare i dati relativi alle zone soggette a inondazioni e le zone sismiche per determinare se la zona è a rischio.


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